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Tok-Tok Parental Control

Monitoraggio informatico dei propri figli e qualche riflessione sull'argomento

Published on by Alessio Durante

Alcuni sistemi - e strategie annesse - atte al monitoraggio dei più piccoli che, altrimenti, senza noi adulti, sarebbero indifesi di fronte al vasto mondo digitale.

“Un altro articolo a meno di un giorno di distanza”, vi starete magari chiedendo (o forse no)? In realtà, avevo in mente già da qualche tempo di scrivere un articolo in merito a questa tematica, a maggior ragione, dopo l’ennesimo caso di cronaca in cui una bambina è caduta vittima di una “challenge[1] online finita in tragedia[2]. Mi sono allora preso un attimo di calma per esporre il mio pensiero e dare qualche umile “dritta”.

Secondo me, è fondamentale fare prevenzione, però per farlo occorre apprendere, dunque, la parola magica è: “educazione”. Mi è capitato di spiegare a delle mamme, ma non solo, come comportarsi e configurare sui loro dispositivi sistemi di monitoraggio personalizzati in grado di ridurre notevolmente i rischi derivanti da un non corretto utilizzo di Internet.

Parental Controls

Una bella fetta della colpa è sicuramente da ricercare nelle istituzioni, in quanto fanno poca sensibilizzazione. I genitori tendono poi a sottovalutare il mondo virtuale solo perché considerato “immateriale”. Spesso sono proprio loro i primi a condividere immagini/video con soggetto i loro figli minori, senza nemmeno impostare correttamente la privacy, né oscurare il volto, esponendoli, inoltre, a molti pericoli divulgandoli in rete.

Occorre stabilire delle regole ferme come, per esempio, l’utilizzo di un computer e/o dispositivo, almeno nelle fasi iniziali, sotto la stretta sorveglianza di un adulto. Limitare l’uso in determinate fasce orarie, evitando categoricamente di farli utilizzare prima di andare a dormire. Al giorno d’oggi, soprattutto con la pandemia da COVID-19, si tende ad affrettare, anche per via dell’apprendimento a distanza, i tempi, senza fornire alle bambine e ai bambini degli adeguati strumenti. Arrivano a trovarsi “bombardati” da questo mondo a loro sconosciuto, finendone travolti.

Ci tengo a sottolineare adesso una cosa molto importante: i dispositivi elettronici, per funzionare, non hanno bisogno di essere per forza connessi ad una rete informatica, basta quella elettrica che gli fornisce l’alimentazione per poterli accendere e utilizzare. :wink: Un compito di matematica o un tema, si possono fare tranquillamente offline, ergo, non lasciate la connessione se non necessaria alle attività per la didattica a distanza. Non coinvolgeteli nei social network troppo presto e quando arrivano i momenti di svago digitale - perché ci vanno anche quelli per carità - coinvolgeteli in giochi almeno un minimo istruttivi. Lo stesso vale per lo streaming, perché anche quello deve essere controllato. Prendiamo per esempio il famoso YouTube col suo YouTube Kids, un prodotto orientato ai più piccoli di proprietà di Google, ma non per via di questo colosso tecnologico esente da problemi legati alla sicurezza. Ora vi dirò un’altra cosa molto importante: nella sicurezza informatica non esiste il 100% di sicurezza, esistono sistemi molto sicuri, robusti, ma non infallibili. Ricordo il fenomeno Elsagate[3] dove, per esempio, durante quello che, all’apparenza, sembrerebbe un innocuo cartone animato, può a un certo punto presentare delle parti con scene sessuali e/o di violenza. Non abbassate mai la guardia, le persone cattive esistono da sempre, ben prima dell’avvento di Internet.

Siamo giunti al momento del controllo parentale/filtro famiglia. :family: Non tutti sono a conoscenza di questo potente e sempre più accurato strumento, utilissimo nella vita di tutti i giorni. Davvero molto comodo, può aiutare ed essere complementare per supportare gli altri metodi. Implementato in sempre più sistemi operativi, sistemi operativi mobili, console di gioco, ma pure in software in media center come il sistema home cinema dell’articolo precedente. Altra cosa molto importante: questi sistemi funzionano bene, ma solo se spiegati accuratamente e configurati in modo corretto.

Un sistema di parental control può avere implementato anche un sistema di geolocalizzazione, utile qualora la/il bambina/o dovesse sfuggire fisicamente alla vostra attenzione e abbia con sé il dispositivo (es.: smartphone, tablet, ecc.). Tenete conto che un software di questo tipo deve sicuramente avere queste caratteristiche:

  • un blocco (password/PIN) per entrare nel software stesso, così da prevenire eventuali modifiche (non sottovalutateli solo perché sono piccol* :wink:) e per non essere disinstallato;
  • una cronologia per il monitoraggio;
  • possibilità di selezionare anche per categorie le app da escludere/includere;
  • possibilità di impostare le fasce orarie per le attività;
  • possibilità di ricevere le notifiche dall’app (soprattutto per i genitori);
  • la possibilità di essere installato su più sistemi operativi (Android, iOS, ecc.).

Aggiungo che può essere utile anche per monitorare persone che hanno una determinata disabilità, unitamente magari ad una interfaccia semplificata che agevoli la persona in questione. Questo, inoltre, per evitare oppure limitare comportamenti che possano incidere anche economicamente sulle famiglie, come iscrizioni ad abbonamenti, gioco d’azzardo e quant’altro.

Mi raccomando, non perdeteli di vista nemmeno per un attimo!




[1]https://www.ilmessaggero.it/social/tik_tok_blackout_challenge_bambina_morta_palermo_cosa_e_successo-5717959.html

[2]https://palermo.repubblica.it/cronaca/2021/01/21/news/partecipa_al_black_out_challenge_su_tiktok_a_10_anni_ricoverata_in_rianimazione_a_palermo-283581463/

[3]https://en.wikipedia.org/wiki/Elsagate