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My personal blog in the my wonderful bits world.

(Dis)Avventura in WAN

Una piccola disavventura da sistemista della mia rete domestica

Published on by Alessio Durante

Spero non vi siate fatti ingannare dal mio titolo, degno dell’Indiana Jones delle reti di calcolatori, infatti avrete notato quell’alquanto insidioso “Dis” tra parentesi che, purtroppo, non è proprio a caso…

Da persona tecnologica e innovativa quale sono, appena ne ho avuto l’opportunità da parte del mio provider , ho richiesto l’upgrade della mia offerta Internet a casa. Mi sarebbe piaciuto averla prima, da cliente storico, però veniva data la priorità ai nuovi clienti paradossalmente… Comunque, alla fine, mi sono arrivati i fino a 2.5 Gbit/s (da 1 Gbit/s che ero). Ovviamente, questa velocità non arriva (ancora) su una singola porta Ethernet, bensì è intesa come larghezza di banda disponibile. Detto più semplicemente, quei 2.5 Gbit/s vanno ripartiti tra i dispositivi in gioco.

Ritornando al fattore upgrade, mi arriva il tecnico a casa che installa e testa il nuovo modem router assieme ai due booster, insomma, tutto funzionante. Sottolineo il fatto che, nonostante nella mia casa sia presente un buon cablaggio strutturato, il tecnico abbia voluto collegare i booster al modem router con un ponte Wi-Fi. Sul momento non mi importava, per quanto “sbagliato” essendo disponibile l’altro metodo, non vedevo solo l’ora che se ne andasse il tecnico perché tanto avrei riconfigurato tutta la casa. :grin: Premetto che la mia LAN (Local Area Network) ha una topologia a stella attiva diciamo “un po’ complessa”, con all’interno server, videosorveglianza, domotica, …, DDNS, configurazioni varie, accedo dall’esterno tramite protocollo SSH (Secure SHell) per controllare, insomma, una rete ad hoc. I due booster (potenziatori) per il Wi-Fi, li ho presi facendo il piano “top” per la casa, erano gratuiti, ma in realtà me ne sarebbe anche bastato uno. Ho preso anche il secondo, tenuto spento, più che altro come pronto all’uso in caso di guasto del primo. Un backup praticamente. Oltre a quanto detto e ad altre cose incluse, ho l’assistenza “plus”. Questa mi interessava invece in caso di guasti indipendenti da me, magari dipendenti proprio dal provider stesso.

Arriviamo ora all’“avventura”. Una delle prime cose che faccio è passare dal ponte Wi-Fi al ponte Ethernet. “Perfetto” dico, “due minuti e via”… Manco per nulla. (:joy:) Lì per lì, vuoi la gioia del momento, non so, non pensai ad una cosa molto importante, ma ci arriviamo dopo. Vedo quindi che non funziona e inizio ad effettuare il troubleshooting, all’interno di questo processo di ricerca a risoluzione di un problema le provo un po’ tutte, questo prima di dire “non dipende da me, ma da cosa esattamente?”. Una googlata rapida e noto che non sono l’unico ad avere questo problema e che lo stesso è rimasto apparentemente irrisolto. Sinceramente, uno dei miei primi pensieri è stato che ci potesse essere un blocco imposto dal provider che non permetesse questa modalità di utilizzo con uno switch, un blocco che poteva essera a livello di software dell’appliance. Ho avuto la “malsana” idea di chiamare questa famigerata assistenza “plus”, una cosa che mi è costata in sostanza un mucchio di tempo e rotture di scatole per un paio di giorni, spesi a parlare con persone incompetenti. Parlo al telefono e mi dicono:

Cosa cambia con Ethernet? Connettilo al Wi-Fi che tanto sempre dal modem parte!

Questa affermazione può già far capire da sola il livello di (in)competenza fornito da questa assistenza “plus”, almeno nella mia esperienza personale avuta con questo problema. Non è la stessa cosa, perché se tu fai partire un segnale Wi-Fi per collegarlo a un altro Wi-Fi, per quanto possa essere migliorato il Wi-Fi negli ultimi anni e avere il Wi-Fi 6 (standard IEEE 802.11ax), stai facendo partire un segnale “instabile”, letteralmente in aria e attraverso muri vari, per collegarsi sempre in Wi-Fi. Se, invece, parti dal modem router con Ethernet, via cavo dunque, collegandoti al booster, hai un segnale più stabile che poi da lì si dirama in Wi-Fi magari in 5 GHz. Capirete che è ben diverso. Chiaramente, ho sentito altri operatori al telefono, ma non cambia molto la cosa. Addirittura, un loro tecnico a casa e, “personaggio” a parte, no comment, l’unica cosa che faceva era toccare i pulsanti del booster a caso. Chiusa questa triste parentesi, rifletto ancora per conto mio. Cosa poteva essere? Che cavolo avranno visto questi booster? Io ho due switch nella mia LAN, due signori switch, ma quelli non ostacolavano nulla e li avevo già esclusi… Rifletto ancora sui vari funzionamenti, sui miei studi ed esperienza, mi ripercorro mentalmente i 7 livelli del modello ISO/OSI e, dopo poco, mi si accende la lampadina! :bulb:

Lampadina accesa: frutto anche della mia precisione, non avevo tenuto conto di una cosa… Ossia, su 4 porte Ethernet del modem router, le prime due erano porte anche dedicate alla WAN (Wide Area Network)! Perché parlo di “mia precisione”? Perché quando si collegano “device & appliance” è buona norma andare sempre in ordine:

  1. Porta 1
  2. Porta 2
  3. Porta 3
  4. Porta 4

Ma quando metti uno switch in cascata, come faresti con un modem router - e infatti si usano per questo queste porte - l’appliance booster collegato potrebbe magari non leggere a dovere questa tipologia di porta attraverso lo switch e non funzionare correttamente. Essa è sì una porta Ethernet, ma non è solo questo è anche una porta WAN. Sposto i collegamenti a partire dalla porta 3: tutto funziona perfettamente.

Posso ora dormire sonni tranquilli, avendo risolto il mio e, forse, anche il problema di chi leggerà questo post d’“avventura”.