Anno che Finisce, Senza di Te
In memoria del mio Spyke, dopo 16 trascorsi con lui, è il mio primo Natale senza di luiPublished on by Alessio Durante
Eviterò di scrivere una cosa eccessivamente lunga, perché questa vorrei più fosse come una breve riflessione o qualcosa di simile…
Il mio unico articolo di quest’anno sul blog, sarà un po’ triste, mi dispiace. Questo è stato un altro anno pieno e scrivere qui è stato tra gli ultimi miei pensieri. Purtroppo.
Di recente ho perso Spyke, il mio cane, il mio migliore amico, per me significava tanto, indescrivibilmente tanto. Abbiamo trascorso praticamente quasi una vita insieme. Andava verso i suoi 18 anni, ma non li ha mai raggiunti. Ci ha lasciati lo scorso 20 novembre, 2 giorni dopo un brutto attacco epilettico durato troppo. Nella mia vita ho perso tanto, ma nonostante le capacità di resilienza acquisite durante il mio percorso è stato un colpo davvero molto duro. Lo so, è ancora presto, la ferita è fresca e il dolore pian piano svanirà o, meglio, si trasformerà… Sinceramente, e forse anche egoisticamente, speravo di riuscire a passare ancora un ultimo Natale assieme a lui. Invece, non mi è stato concesso tale privilegio, non sono così fortunato. A questo si aggiunge il fatto che gli ultimi anni, più 3 che 2, siano stati degli anni particolarmente difficili per me e la sua salute peggiorava a vista d’occhio.
Lo notavo ogni giorno che passava che stava sempre peggio e mi ripromettevo che, nonostante la mia vita, avrei trascorso più tempo con lui. Un po’ come i primi anni quando era piccolo e quando anch’io lo ero alla fine. Non ho scusanti, sia chiaro. Glielo promettevo a voce proprio, gli parlavo e dicevo che ce l’avrei fatta a farlo. Mi ricordo in ascensore, piuttosto che ai giardini, glielo ripetevo. Lo ripetevo anche a me stesso. Sapevo, inoltre, che in futuro i sensi di colpa mi avrebbero divorato, avevo previsto tutto, sin nei minimi dettagli, proprio come li stessi già vivendo con anni d’anticipo. Aggiungo, avevo pensato anche ad una volta che mi avrebbe lasciato ed a come sarebbe stato quando ciò fosse accaduto. Per quanto me lo immaginassi bene, e vi assicuro che sono davvero molto bravo a farlo, non era abbastanza. Perché era accaduto davvero, è questa la differenza. Ho pianto molto e io non ho pianto molto nella mia vita, seppur le occasioni certo non siano mai mancate. Vedete la felicità è un concetto più legato all’attimo che alla durevolezza nel tempo, in genere essa non perdura.
Sensi di colpa. Avrei potuto dedicare più tempo a lui e non sono riuscito a farlo. Attenzione, non lo sto dicendo perché in realtà ho trascorso tanto tempo con lui nell’ultimo periodo, ma proprio perché non è stato realmente il tempo che doveva essere. Io speravo che avrei avuto più tempo, seppure si vedeva che stesse invecchiando e non stesse bene. Mi ricordo quando rientravo a casa e sin troppo spesso non avevo voglia di portarlo fuori, tante volte ho delegato e ora non sapete cosa darei per portarlo fuori. Cosa darei per rivederlo accanto a me quando sono seduto alla scrivania al mio computer. Quando sono per strada e vedo altri proprietari coi loro cani e ci penso. Ogni giorno penso a lui e semmai mi stesse guardando in questo momento, gli chiederei scusa, gli direi che mi manca molto e che sto piangendo pure mentre scrivo queste parole. Il momento peggiore forse è proprio il “dopo”, non è il “prima” e nemmeno nel mentre, è proprio questo. L’unica chiamiamola “fortuna” che ho avuto è stato poter trascorrere il nostro ultimo momento tra noi, è stato il sabato del suo penultimo giorno di vita, dove l’ho coccolato tutto il pomeriggio e avrei voluto quel momento non finisse mai. Ricordo che nell’ultimo anno non camminava neanche più bene, faceva molta fatica, quindi lo portavo in braccio sino al giardinetto dietro casa e, allo stesso modo, lo riportavo indietro. Ricordo molte cose, compreso chiaramente l’ultimo istante sul tavolo prima che fosse cremato, quasi mezz’ora passata con lui e un’immensa tristezza. Non dimenticherò mai nulla di tutto quello che abbiamo passato e ne abbiamo passate tante, lui c’è stato sempre per me. Io anche, ma tornassi indietro non rimanderei e me lo godrei molto di più negli ultimi anni. “Solo” questo direi.
Vorrei che l’articolo restasse come un ricordo di quanto lo amassi e di quanto l’amerò per sempre. Vorrei per voi invece fosse un’opportunità da cogliere e non un momento di compatimento (per carità!). Vorrei che una volta terminata questa lettura, vi precipitiate a prendere il guinzaglio e portiate fuori i vostri amici a quattro zampe. Senza rimandare. Il regalo più grande che possiate farmi per questo Natale, soprattutto, quello più grande che a loro possiate fare. Dedicargli il vostro tempo ed amore. Loro non rimandano mai. Loro vi amano incondizionatamente. Loro vi amano nonostante tutto.
Alessio