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La Tesi di Cristina sulla ER

La tesi sperimentale magistrale di Cristina Fasano sulla Educational Robotics

Published on by Alessio Durante

Sul finire dell’estate 2019, la sorella di un mio amico, Cristina Fasano, mi ha chiesto se potessi seguirla per la sua tesi sulla ER (Educational Robotics) e io, con grande piacere, ho accettato la challenge.

Mi sono reso utile nel supportarla soprattutto dal punto di vista tecnico-scientifico, che era quello principalmente richiesto da Cristina, dopodiché, per consigliarle e darle la mia opinione personale.

Cristina & e.Do Photo Credits: Chiara Orbisaglia

La sua tesi è una tesi, secondo me, “atipica” nel suo campo (Scienze Pedagogiche), dove di solito vengono portate tesi discorsive anziché quelle sperimentali, tipiche, invece, dei campi STEM (Science Technology Engineering Mathematics).

La tesi è stata “sponsorizzata” da Comau (COnsorzio MAcchine Utensili) e il robot utilizzato è stato e.Do, un robot modulare, con un’anima open-source, da costruire e programmare. Tutta la tesi è stata svolta presso il laboratorio didattico Combo della Fondazione Agnelli. L’obiettivo era quello di indagare l’impatto della ER dal feedback ricevuto dagli studenti della scuola primaria e secondaria, verificandone l’impatto e le potenzialità di apprendimento sulle soft skill degli stessi. Ora però preferisco lasciare spazio qui a Cristina con qualche parola da parte sua:

Questo progetto di tesi sperimentale è nato dalla mia collaborazione con una collega universitaria, Chiara Orbisaglia, con la quale ho condiviso il percorso di studio della magistrale in “Scienze Pedagogiche LM-85”. Dopo aver frequentato il corso di “Metodi avanzati per la ricerca sociale” presso l’Università degli Studi di Torino, tenuto dal Docente Renato Grimaldi, abbiamo deciso di metterci alla prova con la ricerca e di approfondire maggiormente il tema della robotica educativa, in particolare sul robot educativo e.DO. Quindi, coadiuvate dal Professore, abbiamo contattato la Comau, azienda italiana leader nel campo dell’automazione industriale, che nel 2017 ha realizzato tale robot; a seguito di colloquio, abbiamo così intrapreso la nostra esperienza presso il Learning Lab Combo, creato della collaborazione tra la Comau e la Fondazione Agnelli, dove si trova ubicato. Questo ci ha dato la possibilità di raccogliere dati direttamente sul campo, in un arco temporale di circa cinque mesi. In particolare, il nostro studio ha voluto indagare l’impatto che la robotica educativa ha sull’apprendimento e sulle soft skills di studenti di scuola primaria e secondaria. Durante questo periodo abbiamo avuto la possibilità di osservare e di seguire direttamente un campione di 1745 studenti di età compresa tra gli 8 e i 9 anni, che hanno vissuto un’esperienza di didattica innovativa e di collaborare con i facilitatori della Comau (che tengono il laboratorio). Le attività svolte hanno riguardato principalmente l’ambito matematico e tecnologico e sono state condotte con l’aiuto di e.DO, progettato per stimolare la creatività e la partecipazione di tutti i ragazzi. Grazie a e.DO è possibile favorire, tra gli studenti, collaborazione e inclusione, mescolando contenuti cardini delle discipline e soft skills. Dopo esserci confrontate su quali potessero essere le competenze più significative da prendere in considerazione per la nostra ricerca, abbiamo deciso di focalizzarci sulle seguenti soft skills: attenzione, collaborazione, autonomia e problem solving. I dati quantitativi e qualitativi raccolti sono stati analizzati con Microsoft Excel, e successivamente inseriti in una matrice dati su SPSS, realizzando analisi monovariate, bivariate e multivariate. Tale esperienza si è rilevata molto costruttiva e stimolante per la nostra crescita personale e professionale e, inoltre, ci ha dato la possibilità di imparare ad usare un robot educativo.

Questo lavoro è valso a Cristina il 110 e lode/110 con dignità di stampa. Attualmente è da poco approdata sulla piattaforma LinkedIn, potete trovare il suo profilo a questo link. Contattatela numerosi! :wink:

Vorrei dire di aver contribuito anch’io a questo risultato, ma il merito alla fine è solamente suo. Ad maiora semper, Cristina!